“Le ottuse masse coinvolte nell’esperimento pervennero questa conclusione: se noi non abbiamo alcun diritto di vivere, voi non avete alcun diritto di comandare…”
N. Chomsky
Oggi a Berlino abbiamo partecipato alla giornata di lotta organizzata dai compagni e dalle compagne della rete dei disoccupati BASTA!, del collettivo di quartiere Hände weg vom Wedding e del comitato contro gli sfratti Zwangsraumung Verhindern. Con loro abbiamo ‘confiscato’ alla rendita immobiliare, alla speculazione ed alla gentrification, un appartamento in Soldiner st. 26.
Lo abbiamo fatto per far esplodere tutte le contraddizioni di una politica amministrativa che se da un lato limita Airbnb, censisce le case per turisti e legifera per calmierare i rialzi degli affitti, dall’altro non si fa scrupoli di violare gli spazi abitativi di Rigaerst. 94 (nel quartiere cool di Friederichshain) con la polizia o di sbattere migliaia di persone in strada per rivalutazioni immobiliari.
Abbiamo voluto uscire allo scoperto, abbiamo voluto dire che noi esistiamo, viviamo, schiacciati dalla burocrazia dei Job Center, dal lavoro coatto, da forme di repressione, dallo sfruttamento e dal lavoro a nero.
Abbiamo voluto farlo per denunciare la situazione disumana di una città che costringe i rifugiati siriani a dormire al freddo, ci spinge a dividere un monolocale in un numero eccessivo di persone per i costi di affitto, ci rende semplicemente impossibile accedere agli affitti (non abbiamo garanzie da offrire in quanto precari o disoccupati).
In una città in cui esistono 17.000 appartamenti sfruttati illegalmente a scopo turistico, appartamenti come quello in Soldinerstr -1800 euro per 60 metri quadrati- sono pura rendita speculativa immobiliare. Tali rialzi degli affitti producono gentrificazione nell’intera area (solo nella zona in questione ci sono nel giro di pochissimi isolati circa altri 60 appartamenti turistici).
Alla conferenza stampa dell’occupazione ha risposto imbarazzato il Ministero socialdemocratico per le politiche abitative della città di Berlino, dandosi il merito di aver creato una ‘squadra speciale’ di polizia contro gli abusi delle case turistiche.
Ad un fenomeno speculativo che produce un dramma sociale la maggioranza cittadina risponde con controllo, polizia e multe.
Nulla che però pare spaventare le agenzie immobiliari che controllano la città e, in qualche modo, le nostre vite.
Ma, ne siamo certi, più che la task force comunale a far tremare da oggi speculatori e proprietari senza scrupoli è stata la nostra disponibilità all’occupazione, al conflitto, la nostra resistenza alla polizia accorsa in forza, la nostra tenacia che ci ha permesso di mantenere l’appartamento. Una disponibilità, nuova, insospettabile, per loro e per chi -come loro- non si preoccupa dei cadaveri che produce.
Dopo la conferenza stampa abbiamo tenuto il nostro sportello settimanale in italiano e lì, in modo abbastanza emblematico, tra i tanti, si è presentata l´ennesima coppia di migranti italiani, passati dal costosissimo AIRb&b alla prima WG trovata allo scandaloso prezzo di 550 euro per appena 20 m2 di stanza.
Oggi non solo abbiamo segnalato tale situazione, ma rilanciamo: abbiamo redatto una lista aperta delle case sfitte o ad uso turistico.
Questa lista vuol essere strumento per tutt@ coloro che vogliono da un lato avere un tetto e dall’altro essere attori politici di un conflitto sociale contro il Partito della Rendita.
Oggi abbiamo vinto, abbiamo riscattato la dignita´ contro chi programma per noi ‘vite al ribasso’: precarie, emarginate, criminalizzate.
“a Mimì, bruciato vivo negli anni ’70 a Piazza Umberto”